Mantova Teatro 2022-2023


Mantova Teatro 2022-2023

Nell’anno del duecentesimo anniversario del Teatro Sociale, la stagione di prosa Mantova Teatro 2022-2023 riafferma la proposta di grande qualità del teatro di prosa a Mantova. Fondazione Artioli e il Comune di Mantova presentano un prestigioso calendario di spettacoli che pone le sue radici nella storia, e si veste di un linguaggio contemporaneo. I grandi titoli portati in scena sul palco del teatro massimo della città sapranno offrire al pubblico un universo di molteplici emozioni, eterogenee e trasversali per il piacere di vivere l’esperienza esclusiva e irripetibile degli spettacoli dal vivo.

La stagione si apre martedì 8 novembre con un grande classico di Agatha Christie: Trappola per topi: l’opera, una delle più famose composte dalla scrittrice e drammaturga, porta in scena Lodo Guenzi, nei panni del detective. Guenzi che, prima del successo musicale, inizia la sua carriera proprio come attore. Martedì 22 novembre Franco Branciaroli veste i panni de Il mercante di Venezia, celebre testo di William Shakespeare portato in scena a Mantova proprio mentre la tournee teatrale sta registrando un altissimo indice di gradimento da parte di critica e pubblico. Il 2022 si chiude con Il compleanno di Harold Pinter per la regia di Peter Stein con Maddalena Crippa a calcare il palco nell’avvincente trama. Il 2023 si apre mercoledì 18 gennaio con Il malato immaginario, una delle più grandi opere di Molière, con Emilio Solfrizzi nei panni del malato in una trasposizione davvero divertente e incalzante di questo grande classico. Martedì 7 febbraio, Veronica Pivetti veste i panni della fioraia che vende oppio in Stanno sparando sulla nostra canzone, una rappresentazione caratterizzata dalla costante presenza della musica e delle canzoni all’interno della trama, per uno spettacolo dinamico e urbano. Martedì 21 febbraio fa il grande ritorno al Teatro Sociale la commedia dell’arte con Arlecchino muto per spavento, ispirato al canovaccio Arlequin muet par crainte di Luigi Riccoboni: un soggetto originale che proietta la grande tradizione del teatro nel presente, grazie a uno spettacolo incredibilmente gioiosamente contemporaneo e poetico. La stagione si chiude martedì 14 marzo con La dolce ala della giovinezza di Tennessee Williams, nel quale la grande Elena Sofia Ricci veste i panni di un’attrice al tramonto della carriera, in una trama che affronta temi emotivi profondi e inaspettati.

Grazie a un elevatissimo livello artistico e al linguaggio poliedrico e contemporaneo, le proposte della nuova stagione offrono il piacere dello spettacolo dal vivo a un pubblico trasversale ed eterogeneo, in un Teatro che è sempre più simbolo e fulcro della culturale, e luogo dove vivere l’esperienza irripetibile degli spettacoli dal vivo.

Il programma:


8 novembre
TRAPPOLA PER TOPI
di Agatha Christie. Traduzione e adattamento di Edoardo Erba 
con Lodo Guenzi
e con Claudia Campagnola, Dario Merlini, Stefano Annoni, Maria Lauria, Andrea Nicolini, Mariagrazia Pompei, Tommaso Cardarelli
regia di Giorgio Gallione, musiche di Paolo Silvestri, produzione La Pirandelliana
“Trappola per topi” ha un plot incalzante, impregnato di suspense ed ironia, abitato da personaggi che sono creature bizzarre ed ambigue. L’ambientazione è d’epoca e tipicamente British, ma il racconto e i personaggi sono vivi e rappresentabili oggi, perché i conflitti, le ferite esistenziali, i segreti di ognuno di loro sono quelli dell’uomo contemporaneo, dell’io diviso, della pazzia inconsapevole. E poi c’è la neve, la tormenta, l’incubo dell’isolamento e della bivalenza, il sospetto e la consapevolezza che il confine tra vittima e carnefice può essere superato in qualsiasi momento.

22 novembre
IL MERCANTE DI VENEZIA
di William Shakespeare 
con Franco Branciaroli
e con Piergiorgio Fasolo, Francesco Migliaccio, Emanuele Fortunati, Stefano Scandaletti, Lorenzo Guadalupi, Giulio Cancelli, Valentina Violo, Dalila Reas, Mauro Malinverno, Mersila Sokoli
regia di Paolo Valerio
produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Centro Teatrale Bresciano,  Teatro de Gli Incamminati

Shylock, figura sfaccettata, misteriosa, è un usuraio crudele nella sua sete di vendetta. A lui si rivolge Antonio, ricco mercante veneziano, che pur avendo impegnato i suoi beni in traffici rischiosi non esita a farsi garante per l’amico Bassanio che ha bisogno di tremila ducati per armare una nave e raggiungere Belmonte, dove spera di cambiare il proprio destino. Shylock impone una spietata obbligazione: se la somma non sarà restituita, egli pretenderà una libbra della carne di Antonio, tagliata vicino al cuore. Parallelamente allo scellerato patto che Antonio sottoscrive, evolvono altre linee del plot creando un’architettura drammaturgica di simmetrie e specularità dense di senso, in un mondo vibrante di personaggi che incarnano inquietudini, chiaroscuri e complessità di modernità assoluta. 

6 dicembre
IL COMPLEANNO
di Harold Pinter 
con Maddalena Crippa
e con Alessandro Averone, Gianluigi Fogacci, Fernando Maraghini, Alessandro Sampaoli, Elisa Scatigno
regia di Peter Stein

produzione Tieffe Teatro Milano, Teatro Stabile del Veneto, Viola Produzioni
La vicenda inizia con una situazione apparentemente innocua e sfocia nell’inverosimile per via dei suoi personaggi. Individui paurosi, isolati dal mondo in uno spazio ristretto, infelici ma al sicuro. Fintantoché non arriva qualcosa o qualcuno, a scuotere il loro pertugio e a rappresentare una minaccia, un teatro che mette in scena individui soffocati dalla repressione, spesso neanche consapevoli della loro condizione, anzi convinti di essere in effetti uomini totalmente liberi. L’atmosfera di una minaccia continua non smette mai – come nella vita di tutti noi – di dominare qualsiasi azione, La domanda enigmatica ed inquietante è: chi siamo noi? Ad essa non possiamo mai rispondere perché una falsa o oscura memoria che si mischia con la nostra voglia di metterci in scena, sta al centro di questo compleanno d’orrore.

18 gennaio
IL MALATO IMMAGINARIO
di Molière 
con Emilio Solfrizzi
e con Lisa Galantini, Antonella Piccolo, Sergio Basile, Cristiano Dessì, Pietro Casella, Maria Chiara Dimitri, Cecilia D’Amico, Rosario Coppolino
adattamento e regia di Guglielmo Ferro
produzione Compagnia Molière, La Contrada – Teatro Stabile di Trieste, in collaborazione con Teatro Quirino – Vittorio Gassman

Il teatro come finzione, come strumento per dissimulare la realtà, fa il paio con l’idea di Argante di servirsi della malattia per non affrontare “i dardi dell’atroce fortuna”. 
Il malato immaginario ha più paura di vivere che di morire, e il suo rifugiarsi nella malattia non è nient’altro che una fuga dai problemi, dalle prove che un’esistenza ti mette davanti. 
Emilio Solfrizi restituisce al testo un aspetto importantissimo e certe volte dimenticato: il rifiuto della propria esistenza. La comicità di cui è intriso questo capolavoro viene esaltata dall’esplosione di vita che si fa tutt’intorno ad Argante e la sua continua fuga attraverso rimedi e cure di medici improbabili crea situazioni esilaranti. Una comicità che si avvicina al teatro dell’assurdo. Si ride, tanto, ma come sempre l’uomo ride del dramma altrui. 

7 febbraio
STANNO SPARANDO SULLA NOSTRA CANZONE
di Giovanna Gra 
con Veronica Pivetti
e con Cristian Ruiz, Brian Boccuni
regia di Gra & Mramor
musiche Alessandro Nidi

produzione a.ArtistiAssociati, in collaborazione con Pigra srl
America, anni venti e proibizionismo, la malavita prospera e con essa un sottobosco di spregiudicati. Protagonista di questa black story, una sensuale e spiritosa Veronica Pivetti, in arte Jenny Talento, fioraia di facciata ma, in realtà, venditrice d’oppio by night, che cede alle avances di un giovane giocatore di poker. Jenny si lascia trascinare in un mondo perduto fatto di malavita, sesso, amore e gelosia. Fino a quando il gangster più temuto della città, Micky Malandrino, non pretende da lei la restituzione di un vecchio debito contratto dal suo amante. L’epilogo, in una resa dei conti salata e non più rinviabile, riserva un finale in crescendo decisamente esplosivo. Uno spettacolo incalzante dalle atmosfere retrò, in un allestimento urban, spolverato dai fumi colorati delle strade di Manhattan, scintille e canzoni.

21 febbraio
ARLECCHINO MUTO PER SPAVENTO
ispirato al canovaccio Arlequin muet par crainte di Luigi Riccoboni
con Arra Allevi, Marie Coutance, Matteo Cremon, Anna De Franceschi, Pierdomenico Simone, Michele Mori, Stefano Rota, Maria Luisa Zaltron, Marco Zoppello
soggetto originale e regia
di Marco Zoppello
produzione Stivalaccio Teatro, in collaborazione con teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile del Veneto, Teatro Stabile di Verona

Uno dei canovacci più rappresentati nella Parigi dei primi del ‘700, qui riproposto per la prima volta in epoca moderna. In scena nove attori su di un canovaccio inedito, che si poggia sugli strumenti propri del commediante dell’arte: la recitazione, il canto, la danza, il combattimento scenico, i lazzi e l’improvvisazione. Scegliere Arlecchino oggi significa ritrovare il pubblico dopo un periodo di forzato distacco, di terribile crisi umana e sociale, ripercorrendo le orme di quel tanto amato spettacolo in maschera con il quale il maestro Strehler decise di inaugurare il proprio teatro. Ma se questo mondo surreale e fantastico, eco lontano di uno splendore teatrale italiano, eclettico equilibrismo sul filo della storia e della tradizione, ci permetterà di abbandonarci ad una gioia senza peso e senza tempo, forse in quell’istante ritroveremo un briciolo di poesia.

14 marzo
LA DOLCE ALA DELLA GIOVINEZZA
di Tennessee Williams, traduzione Masolino D’Amico
con ELENA SOFIA RICCI
e con Gabriele Anagni,
Chiara Degani, Flavio Francucci, Giorgio Sales, Alberto Penna, Valentina Martone, Eros Pascale, Marco Fanizzi
regia di Pier Luigi Pizzi
musiche di Stefano Mainetti

produzione Fondazione Teatro della Toscana – Best Live
“La proposta del Teatro della Toscana e di Mariano Anagni di pensare ad un progetto di regia per “La dolce ala della giovinezza”, è stato di grande stimolo. Come d’abitudine il mio progetto comprende l’ambientazione e i vestiti. Williams ha una straordinaria abilità a costruire personaggi femminili al limite del delirio, sul bordo dell’abisso. Alexandra del Lago, star del cinema in declino, non più giovanissima, alcolizzata e depressa, in fuga da quello che crede un insuccesso del suo ultimo film, cerca un rimedio alla solitudine nelle braccia di un gigolò, giovane e bello, un attore fallito in cerca di rilancio, ma destinato ad una triste fine, una volta che ha perduto il suo unico bene, la gioventù. Ma Williams, da grande drammaturgo è capace sempre di stupirci, sovvertendo genialmente il destino della nostra eroina.” Pier Luigi Pizzi