Stagione teatrale 2018-2019


Stagione teatrale 2018-2019

 

Il 26 settembre 2018, presso il foyer del Teatro Sociale di Mantova, viene presentata la stagione teatrale 2018-2019. Il palco del teatro ospita, da ottobre 2018 ad aprile 2019, un caleidoscopio di spettacoli che incontra i gusti di un pubblico molto vasto. Il palinsesto è ricco e attento al teatro, alla musica, alla lirica e all’intrattenimento in una veste grafica unica grazie alla collaborazione fra il Teatro stesso, il Comune di Mantova, la Fondazione Artioli, InsideOutAgency e Oficina Ocm. Ne hanno parlato per il Comune di Mantova il sindaco Mattia Palazzi, per la Fondazione Artioli il presidente Francesco Ghisi e Raffaele Latagliata, per il Teatro Sociale Paolo Protti, Federico Mazzoli di Inside Out e Irene Crosignani di Ocm. Prosa, musical, cabaret, musica classica e concerti lirici sono gli ingredienti scelti per un anno di proposte di alto livello culturale attente sia alla tradizione che al gusto contemporaneo, così che le porte di un edificio simbolo della città possano accogliere un pubblico trasversale. La stagione di prosa si apre martedì 30 ottobre 2018 con Il re anarchico e i fuorilegge di Versailles, dove Paolo Rossi racconta, attraverso Molière, il tempo presente. Si prosegue lunedì 19 novembre con Arlecchino servitore di due padroni che vede protagonista Natalino Balasso il quale, in questa occasione, riceve il premio Arlecchino d’Oro 2018. Il 12 dicembre Emilio Solfrizzi e Paola Minaccioni vanno in scena con A testa in giù, una commedia divertente e intelligente per la regia di Gioele Dix. Il 2019 è inaugurato l’8 gennaio con la magistrale interpretazione di Massimo Dapporto in Un borghese piccolo piccolo, trasposizione teatrale del romanzo di Vincenzo Cerami per la regia di Fabrizio Coniglio, con le prestigiose musiche di Nicola Piovani. La stagione procede Vincent Van Gogh. L’odore assordante del bianco con Alessandro Preziosi il 6 febbraio, per proseguire poi con la rilettura del grande classico di William Shakespeare La bisbetica domata in scena il 26 febbraio 2019. Carrozzeria Orfeo chiude la stagione giovedì 28 marzo con Cous Cous Klan, nel quale la compagnia porta sul palcoscenico fotografie di un’umanità instabile, con lucidità, attitudine tragicomica e indomita.

Locandina Stagione Teatro Sociale


Programma

30 ottobre 2018
Teatro Sociale
IL RE ANARCHICO E I FUORILEGGE DI VERSAILLES
da Molière a George Best, con Paolo Rossi, Renato Avallone, marianna Folli, Marco Ripoldi, Chiara Tomei, e con Francesca Astrei e Caterina Gabanellaregia di Paolo Rossi
Uno spettacolo creato e ricreato ogni sera dall’estro di Paolo Rossi che si avvale di Molière per raccontare il tempo presente, anch’esso anarchico e imprevedibile come il genio creativo. Ancora una tappa dell’ormai lungo percorso di Paolo Rossi attorno al “pianeta” Molière. Lo spettacolo racconta la straordinaria visione teatrale di un attore/autore sempre in bilico tra il dentro e il fuori scena, tra il personaggio, l’attore e la persona. Paolo Rossi dirige una compagnia di attori e musicisti costretti a galleggiare in una struttura drammaturgia liquida. Si recita a soggetto. Si naviga a vista. Lo sfondo è ancora Versailles, le parole e gli intrecci molieriani si incrociano con le visioni del tempo presente, la storia è sempre la stessa, ovvero quella del conflitto tra il potere e i fuorilegge, tra il teatro e la vita.

19 novembre 2018
Teatro Sociale
ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI
di Carlo Goldonicon Natalino Balasso, Fabrizio Contri e Michele Di Mauroregia di Valerio Binasco
Una festa teatrale che celebra la potenza del teatro, la poesia di Carlo Goldoni e il talento di chi sale, ogni sera, sulle tavole del palcoscenico. Valerio Binasco privilegia da tempo la scelta di testi corali e di forte impatto, creando spettacoli che proiettano gli spettatori in una dimensione giocosa, e leggera, costruita come un set cinematografico: sintesi, unità di azione e, soprattutto, di suspence, sono gli elementi intorno ai quali ruota il congegno teatrale. Quasi imprescindibile quindi il suo incontro con Arlecchino servitore di due padroni, un perfetto meccanismo comico, girandola di maschere e personaggi della Commedia dell’Arte, specchio di una borghesia dinamica e virtuosa, celebrazione dell’intraprendenza femminile e dell’amore romantico, ma soprattutto commedia che dal 1745 non smette di affascinare il pubblico. Così come per le regie shakespeariane, Binasco in Goldoni individua la possibilità di fare un viaggio nel tempo, di tornare alle origini del teatro italiano, alla grande tradizione comica. Arlecchino offre anche la possibilità di ricreare un ensemble attorale che riscopra il mondo della compagnia dell’arte, fatta di trame sottili, di abilità nell’improvvisare, in uno spettacolo sempre diverso replica dopo replica.

12 dicembre 2018
Teatro Sociale
A TESTA IN GIÙ
di Florian Zellercon Emilio Solfrizzi e Paola Minaccioniregia di Gioele Dix
Uno spettacolo originale e sorprendente per chi ama le commedie intelligenti con gli istrionici talenti comici di Emilio Solfrizzi e Paola Minaccioni. Il testo del celebre commediografo francese Florian Zeller, portato in scena nel gennaio 2016 al Théâtre De Paris con Daniel Auteil nel ruolo del protagonista e regista, approda finalmente in Italia. Lo spettacolo è costruito sull’idea che i personaggi, oltre a parlare normalmente fra loro, esprimono ad alta voce di fronte al pubblico anche i propri pensieri. L’effetto è dirompente e trasforma una comune vicenda in un formidabile e spassoso labirinto di gesti e parole. Per le attrici e gli attori si tratta di recitare su un doppio binario, una prova al tempo stesso complicata ed esaltante. Un grande gioco di attori che svelano, con la tecnica del doppio linguaggio, una verità comica, crudele e meravigliosamente patetica.

8 gennaio 2019
Teatro Sociale
UN BORGHESE PICCOLO PICCOLO
tratto dall’omonimo romanzo di Vincenzo Ceramicon Massimo Dapporto, musiche di Nicola Piovaniregia di Fabrizio Coniglio
La trasposizione teatrale del grande romanzo di Cerami, nella magistrale interpretazione di Massimo Dapporto, attore capace di rendere il ridicolo e il tragico nello stesso tempo, con sfumature di grande umanità. Un borghese piccolo piccolo è uno straordinario romanzo di Vincenzo cerami da cui è stato tratto il capolavoro cinematografico di Mario Monicelli con Alberto Sordi. Il romanzo, che diverge dal film in alcuni nodi narrativi essenziali, è un ritratto di agghiacciante attualità. La sua peculiarità è la tinta grottesca con cui l’autore descrive le umili aspirazioni del protagonista Giovanni, il “piccolo” borghese. Una tragicommedia che se nella prima parte riesce a regalare momenti di esilarante comicità, ha poi un’evoluzione che culmina in un epilogo estremamente drammatico. Il borghese è Giovanni Vivaldi, un uomo di provincia, il cui maggior desiderio è quello di sistemare suo figlio Mario proprio in quel Ministero in cui lavora da oltre trent’anni. Ma come ottenere una raccomandazione per il figlio? Ecco l’inizio della sua ricerca disperata di una scorciatoia, in questo caso rappresentata dalla Massoneria, per garantire un futuro al ragazzo. Ma proprio il giorno del concorso, mentre Giovanni e Mario si stanno recando al Ministero, dei rapinatori in fuga sparano e accidentalmente colpiscono Mario che muore. La reazione di Giovanni sarà imprevedibile e alquanto sorprendente.

6 febbraio 2019
Teatro Sociale
VINCENT VAN GOGH. L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO
di Stefano Massinicon Alessandro Preziosi, Francesco Biscione, e conMassimo Nicolini, Roberto Manzi, Alessio Genchi e Vincenzo Zampa, regia di Alessandro Maggi
La sceneggiatura scarna, ma estremamente poetica, trasporta lo spettatore indietro nel tempo, fino al 1889: lì (soprav)vive un Vincent ormai stanco e malato, animato solo dalla speranza che il fratello Theo lo possa aiutare a fuggire dal manicomio in cui è stato rinchiuso. Il pittore olandese prende vita grazie alla magnetica interpretazione di Alessandro Preziosi, che ne rende alla perfezione le nevrosi e le paure, la sensazione di marcire dentro a quattro mura talmente bianche da accecarlo e renderlo facile vittima di allucinazioni e deliri sempre più frenetici. La solitudine è la sua unica compagnia e la sua mente si riempie di echi di voci che si rincorrono e si sovrappongono sempre più simili ad ossessioni, in cui il confine tra sogno e realtà diventa a mano a mano più labile. Come può un grande pittore sopravvivere in una gabbia dove il colore non esiste e non potrà mai esistere? Questa domanda diventa lo spunto per una riflessione sul tema della creatività e sul ruolo dell’artista nella società contemporanea. Così la metafora del momentaneo isolamento in manicomio di Van Gogh dà voce ai miraggi e alle inquietudini che animano i nostri giorni, grazie alla profondità ipnotica di un testo che si è aggiudicato il Premio Tondelli a Riccione Teatro 2005.

26 febbraio 2019
Teatro Sociale
LA BISBETICA DOMATA
di William Shakespearecon Tindaro Granata e Angelo Di Genioregia di Andrea Chiodi
Una rilettura en travesti del celebre capolavoro shakespeariano, per mostrarci in chiave diversa la capacità manipolatoria della parola, il fascino e la ferocia del linguaggio e il suo potere di cambiare la realtà. La bisbetica domata, o “addomesticata” come si tradurrebbe alla lettera, è una delle prime commedie di Shakespeare, la più contorta forse, la più discussa. Una commedia che suo malgrado ci fa ridere perché piena di atrocità e di strani rapporti, dove l’amore non è amore ma interesse, dove la finzione è uno dei primi ingredienti già dopo due pagine di testo; insomma una sfida complessa che ha indotto la regia a scegliere il gioco elisabettiano del travestimento, perché in fondo i rapposrti sono così falsati, così poco naturali, che solo una bizzarra stranezza poteva rendere bene l’idea dei cuori selvatici, appunto da addomesticare. Una donna, Caterina, detta la bisbetica, che per avere un posto nella società si fa uomo e parla come un uomo di potere, con dolore si sottomette per diventare la regina della casa. È un’astuzia terribile e amara, piena di una finta rivalsa, la cui eco arriva fino ad oggi. Ma siamo certi che sia solo il cuore di Caterina, la bisbetica, a dover essere domato?

28 marzo 2019
Teatro Sociale
COUS COUS KLAN
drammaturgia di Gabriele Di Lucacon Angela Ciaburri, Alessandro Federico, Pier Luigi Pasino, Beatrice Schiros, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschiregia di Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti e Alessandro Tedeschi
Il ritorno a Mantova di Carrozzeria Orfeo e il suo inconfondibile stile eccessivo, in grado di fondere generi diversi in una continua escursione fra realtà e assurdo, fra sublime e banale. Ancora una volta Carrozzeria Orfeo sarà impegnata a fotografare senza fronzoli una umanità socialmente instabile, carica di nevrosi e debolezze, attraverso un occhio sempre lucido, divertito e, soprattutto, innamorato dei personaggi che racconta. I dialoghi spinti all’eccesso e all’isteria evidenziano gli aspetti tragicomici di esistenze che commuovono e fanno ridere nello stesso istante. In tutto il mondo l’acqua è stata privatizzata. Ormai da dieci anni, fiumi, laghi e sorgenti sono sorvegliati dalle guardie armate del governo, che non permettono a nessuno di avvicinarsi alle fonti idriche. Il divario tra ricchi e poveri è allarmante e, mentre i primi vivono all’interno delle cosiddette recinzioni, ovvero città recintate da filo spinato e sorvegliate da telecamere di sicurezza, i secondi tentano di sopravvivere al di fuori di esse lottando ogni giorno contro la mancanza di cibo e di acqua. In un parcheggio abbandonato e degradato dietro ad un cimitero periferico, sorge una micro comunità di senzatetto. A sconvolgere il già precario equilibrio sarà Nina, una ragazza ribelle e indomabile, un’anima sospesa ed imprevedibile, che si rivelerà al tempo stesso il più grande dei loro problemi e la chiave per il loro riscatto sociale.

 

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