Mantova Teatro 2024-2025
Il Teatro Sociale di Mantova riapre le proprie porte per una nuova ed entusiasmante stagione di spettacoli.
Dopo il grande successo di pubblico e critica della scorsa stagione, Comune di Mantova e Fondazione U.Artioli Mantova Capitale Europea dello Spettacolo annunciano la nuova stagione di prosa Mantova Teatro 2024-2025.
Il calendario è composto da sette spettacoli, tra grandi classici e opere contemporanee, con nomi di primissimo piano del panorama teatrale italiano come Alessandro Preziosi, Nando Paone, Sonia Bergamasco, Ambra Angiolini, Dino Abbrescia, Valeria Solarino, Emilio Solfrizzi, Carlotta Natoli, Sergio Rubini, Daniele Russo, Maria Paiato.
Il cartellone, trasversale e poliedrico, affronterà temi di grande attualità, per offrire uno sguardo verso il mondo in cui viviamo e la società contemporanea, suscitando forti emozioni, riflessioni e anche divertimento nel pubblico che potrà così vivere in teatro la magia irripetibile degli spettacoli dal vivo.
Il programma:
23 ottobre 2024, ore 21:00
ASPETTANDO RE LEAR
di Tommaso Matte
Da William Shakespeare
con Alessandro Preziosi, Nando Paone
e con Arianna Primavera, Roberto Manzi, Valerio Ameli
regia Alessandro Preziosi
opere in scena Michelangelo Pistoletto
costumi Città dell’arte / Fashion B.E.S.T.
musiche Giacomo Vezzani
supervisione artistica Alessandro Maggi
una coproduzione Pato / Teatro Stabile del Veneto / Teatro della Toscana
Aspettando Re Lear è un adattamento da Shakespeare con un evidente richiamo a Aspettando Godot di Samuel Beckett, uno spettacolo sul difficile rapporto tra padri e figli, sulla relazione tra Uomo e Natura e sulla perdita e il ritrovamento dei valori. Nello spettacolo si parla di follia, di potere che distrugge, di solitudine di caos dentro e fuori, “l’unico ordine possibile” per Michelangelo Pistoletto. E in scena ci sono le opere e i costumi del maestro, costumi iconici realizzati dal collettivo Fashion B.E.S.T. con materiali sostenibili, come anche delle musiche composte da Giacomo Vezzani sono ispirate ad opere dell’artista.
Re Lear è la metafora della condizione umana: caduta e creazione. Ama solo sé stesso, la mancanza d’amore l’ha portato alla follia e alla solitudine; vaga in una landa di nulla con cui il sovrano senza più corona dovrà fare i conti. È come se Re Lear prevedesse l’inevitabile nulla che ci attende come risultato del fatiscente ordine permanente, proprio come Aspettando Godot ci rivela quel che accade “dopo che il vecchio cade”. A pagare le conseguenze della “cecità” dei padri, dovranno essere i figli?
26 Novembre 2024, ore 21:00
LA LOCANDIERA
di Carlo Goldoni
con Sonia Bergamasco,
Marta Cortellazzo Wiel, Ludovico Fededegni, Giovanni Franzoni, Francesco Manetti, Annibale Pavone, Gabriele Pestilli, Marta Pizzigallo
regia Antonio Latella
drammaturgia Linda Dalisi
scene Annelisa Zaccheria
costumi Graziella Pepe
musiche e suono Franco Visioli
luci Simone De Angelis
assistente alla regia Marco Corsucci
assistente alla regia volontario Giammarco Pignatiello
produzione Teatro Stabile dell’Umbria
Mirandolina seduta sul letto di morte del padre riceve in eredità la Locanda, ma anche l’ordine di sposarsi con Fabrizio, il primo servitore della Locanda. In questo credo che ci sia una inconsapevole identificazione del padre con il servo, come erede virtuale in quanto maschio. Più che un uomo per la figlia, il padre sceglie un uomo per la Locanda, un uomo pronto a tutto pur di proteggere la Locanda.
Credo che Goldoni con questo testo abbia fatto un gesto artistico potente ed estremo, un gesto di sconvolgente contemporaneità: innanzitutto siamo davanti al primo testo italiano con protagonista una donna, ma Goldoni va oltre, scardina ogni tipo di meccanismo, eleva una donna formalmente a servizio dei suoi clienti a donna capace di sconfiggere tutto l’universo maschile, soprattutto una donna che annienta con la sua abilità tutta l’aristocrazia. Di fatto Mirandolina riesce in un solo colpo a sbarazzarsi di un cavaliere, di un conte e di un marchese. Scegliendo alla fine il suo servitore come marito fa una scelta politica, mette a capo di tutto la servitù, nobilita i commercianti e gli artisti, facendo diventare la Locanda il luogo da dove tutta la storia teatrale del nostro paese si riscriverà, la storia che in qualche modo ci riguarda tutti. Antonio Latella
17 Dicembre 2024, ore 21:00
OLIVA DENARO
dal romanzo di Viola Ardone
con Ambra Angiolini
regia Giorgio Gallione
drammaturgia Giorgio Gallione
in collaborazione con Ambra Angiolini
scene e costumi Guido Fiorato
disegno luci Marco Filibeck
musiche a cura di Paolo Silvestri
produzione Agidi – Goldenart Production
C’è una storia vera, e c’è un romanzo. La storia vera è quella di Franca Viola, la ragazza siciliana che a metà degli anni 60 fu la prima, dopo aver subito violenza, a rifiutare il cosiddetto “matrimonio riparatore”. Il romanzo prende spunto da quella vicenda, la evoca e la ricostruisce. All’inizio Oliva è una quindicenne che nell’Italia di quegli anni, dove la legge stabiliva che se l’autore del reato di violenza carnale avesse poi sposato la “parte offesa”, avrebbe automaticamente estinto la condanna, cerca il suo posto nel mondo. Oliva ci narra, ormai adulta, la sua storia a ritroso, da quando ragazzina si affaccia alla vita fino al momento in cui, con una decisione che suscita scandalo e stupore, rifiuta la classica “paciata” e dice no alla violenza e al sopruso. Una storia di crescita e di emancipazione dove Oliva, proprio come Franca Viola, decide di essere protagonista delle proprie scelte, circondata da una famiglia che impara con lei e grazie a lei a superare ricatti, stereotipi e convenzioni. Con la scrittura limpida, poetica, teatralissima e immaginifica di Viola Ardone, Oliva Denaro diventa così la storia di tutte le donne che ancora oggi pensano e temono di non aver scelta, costrette da una legge arcaica e indecente ad accettare un aguzzino e un violentatore tra le mura di casa. Una storia di ieri e di oggi, che parla di libertà, civiltà e riscatto.
23 Gennaio 2025, ore 21:00
PERFETTI SCONOSCIUTI
uno spettacolo di Paolo Genovese
con (in ordine alfabetico): Dino Abbrescia, Alice Bertini, Marco Bonini, Paolo Calabresi, Massimo De Lorenzo, Lorenza Indovina, Valeria Solarino
scene Luigi Ferrigno
costumi Grazia Materia
luci Fabrizio Lucci
produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo
in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana e Lotus Production
Paolo Genovese firma la sua prima regia teatrale portando in scena l’adattamento di “Perfetti sconosciuti”.
Una brillante commedia sull’amicizia, sull’amore e sul tradimento. Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata ed una segreta. Un tempo quella segreta era ben protetta nell’archivio della nostra memoria, oggi nelle nostre sim. Cosa succederebbe se quella minuscola schedina si mettesse a parlare?
Eva e Rocco, sposati da anni, ma in crisi, decidono di organizzare una cena a casa loro, invitando alcuni loro amici di vecchia data: Cosimo e Bianca, novelli sposi che desiderano fortemente avere un figlio; Lele e Carlotta, anche loro in forte crisi matrimoniale, sposati da dieci anni e con due figli; Peppe che aveva promesso di presentare agli amici la sua nuova compagna Lucilla, la quale tuttavia non ha potuto prendere parte alla cena. Eva decide di proporre un “esperimento sociale”: mettere i propri cellulari sul tavolo e far sapere a tutti il contenuto di ogni messaggio o telefonata ricevuti nell’arco della serata. Nonostante un’iniziale riluttanza, alla fine tutti decidono di partecipare. Quello che doveva essere un semplice gioco si trasforma ben presto in un paradossale tour de force di equivoci e segreti inconfessabili che vengono alla luce, scatenando il caos all’interno della casa. Fino a scoprire di essere “perfetti sconosciuti”. Oppure no?
11 Febbraio 2025, ore 21:00
L’ANATRA ALL’ARANCIA
di William Douglas-Home e Marc-Gilbert Sauvajon
con Emilio Solfrizzi, Carlotta Natoli
Ruben Rigillo, Beatrice Schiaffino
e con Antonella Piccolo
regia Claudio Greg Gregori
scene Fabiana Di Marco
costumi Alessandra Benaduce
disegno luci Massimo Gresia
produzione Compagnia Moliere
in coproduzione conTeatro Stabile di Verona
“L’Anatra all’Arancia” è un classico feuilleton dove i personaggi si muovono algidi ed eleganti su una scacchiera irta di trabocchetti. Ogni mossa dei protagonisti, però, ne rivela el emozioni, el mete anudo apoco apoco eli cinismo lascia li passo ai timori, all’acredine, ala rivalità, ala gelosia; ni una parola all’Amore, poiché èdi questo che si parla. “L’Anatra all’Arancia” èuna commedia che ti afferra immediatamente e ti trascina nel suo vortice di battute sagaci, solo apparentemente casuali, perché tuto èarchitettato come una partita ascacchi. La trasformazione dei personaggi avviene morbida, grazie a una regia che al modella con cromatismi e movimenti talvolta sinuosi, talvolta repentini, ma sempre nel rispetto di un racconto sofisticato in cui le meschinità dell’animo umano ci servano asorridere, ma anche asuggerirci li modo di sbarazzarsene.
28 Febbraio 2025, ore 21:00
IL CASO JECKYLL
tratto da Robert Louis Stevenson
adattamento Carla Cavallucci e Sergio Rubini
con Sergio Rubini, Daniele Russo
e con Geno Diana, Roberto Salemi, Angelo Zampieri, lesais Santalucia
regia Sergio Rubini
scene Gregorio Botta
scenografia Lucia Imperato
costumi Chiara Aversano
disegno luci Salvatore Palladino
progetto sonoro Alessio Foglia
Produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, Marche Teatro, Teatro Stabile di Bolzano
Henry Jekyll è uno stimato e blasonato studioso della mente vissuto tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, proprio nello stesso periodo in cui nasce e si sviluppa la psicanalisi. Dopo un’affannosa e solitaria ricerca sui disturbi psichici dei propri pazienti, il grande luminare è approdato all’individuazione delle cause della malattia mentale: all’origine di quei disturbi vi è il conflitto tra l’Io e la sua parte oscura, la sua Ombra, quella battezzata in quegli anni con il nome di Inconscio. Egli decide così di sperimentare su se stesso le sue teorie tirando fuori dalla caverna del conscio ciò che è a lui stesso nascosto, a cui dà il nome di Edward Hyde. Ciò che il dottore non mette in conto è che una volta liberato quel suo famigliare oscuro, questi, anziché soggiacere alle regole del dialogo impostate dalla sua parte razionale, inizia progressivamente a vivere di vita propria dando libero sfogo alle sue inclinazioni più malvagie e violente fino a prendere il sopravvento sull’intera vita dell’esimio scienziato. A cadere vittima di Edward Hyde, oltre a tutte le figure chiave della vita del medico, ignare di chi si nasconda dietro quell’essere spregiudicato, sarà Jekyll stesso, che al culmine degli orrori collezionati dal suo doppio malvagio, sarà messo di fronte all’amara scelta se continuare a tenere in vita Edward Hyde o “disinnescarlo” anche a costo di ucciderlo .
10 Marzo 2025, ore 21:00
BOSTON MARRIAGE
di David Mamet
traduzione Masolino D’Amico
con Maria Paiato, Mariangela Granelli, Ludovica D’Auria
Regia Giorgio Sangati
scene Alberto Nonnato
luci Cesare Agoni
musiche Giovanni Frison
assistente alla regia Michele Tonicello
Produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro Biondo di Palermo
in accordo con Arcadia e Ricono Ltd
per gentile concessione di A3 Artist Agency
Stati Uniti, fine Ottocento, un salotto, due dame e una cameriera. Tutto farebbe pensare a una trama convenzionale, un incontro tra amiche un po’ affettate, ma alla forma non corrisponde la sostanza: nella conversazione dal vocabolario ricercato fioccano volgarità e veniamo a sapere che le due sono state un tempo una coppia molto affiatata. L’espressione «Boston Marriage», infatti, era in uso nel New England a cavallo tra il XIX e il XX secolo per alludere a una convivenza tra donne economicamente indipendenti da uomini. Dopo la separazione, Anna, la padrona di casa, ha trovato un uomo ricco che la mantiene e vorrebbe ora approfittare della protezione di lui per riprendere con sé Claire, appena arrivata in visita. Ma Claire non è lì per quello; è tornata per ben altri motivi e la riconquista si rivelerà molto più complicata del previsto, con colpi di scena rocamboleschi che coinvolgeranno anche la giovane cameriera, in un crescendo ritmico esilarante, quasi da farsa. Il continuo gioco di facciate diventa la chiave di questa messa in scena che cerca di amplificare la funzione di prestidigitazione dell’opera, che nasconde da un lato per rivelare dall’altro: un set di un film o di una serie dove la finzione sembra essere l’unico modo per dire la verità. Giorgio Sangati
PLATEA GOLD: € 35,00
PLATEA: € 30,00
PALCHI: € 27,00
LOGGIA: € 20,00, scuole superiori € 12,00
LOGGIONE: € 17,00, scuole superiori € 12,00
STUDENTI: scuole di teatro € 15,00
RIDOTTI*: platea € 27,00, palchi € 25,00
* Riduzione per gli iscritti alle Associazioni convenzionate con Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo.
Sono previste agevolazioni / riduzioni per i diversamente abili. È necessario fare richiesta di informazioni all’indirizzo mail biglietteria@mantovateatro.it
L’abbonamento include tutti i 7 spettacoli della stagione MANTOVA TEATRO. L’abbonamento è nominale e non cedibile. L’acquirente potrà scegliere il posto per gli spettacoli, tra i migliori disponibili al momento dell’acquisto. L’acquisto dell’abbonamento è disponibile presso la biglietteria del Teatro Sociale di Mantova.
PLATEA GOLD: € 210,00
PLATEA: € 180,00
Biglietteria:
P.zza Cavallotti 14/A, 46100 Mantova
orari: Martedì dalle ore 10:00 alle ore 13:00 – Giovedì dalle ore 16:00 alle ore 19:00 – Sabato dalle ore 10:00 alle ore 13:00
Telefono: 0376 1590869 (negli orari di apertura) – Mail: boxofficemantova@gmail.com
PRENOTAZIONI PALCHI
I posti palco disponibili saranno in vendita a partire da 30 giorni antecedenti la data di ogni spettacolo. Prima di tale scadenza è possibile effettuare la prenotazione di un palco recandosi in biglietteria o telefonando negli orari di apertura. I biglietti per i palchi prenotati dovranno essere ritirati e acquistati tassativamente presso la biglietteria nel giorno indicato dall’operatore.
I palchi prenotati verranno assegnati in base ai palchi liberi e all’ordine di acquisto.
Presso la biglietteria del Teatro si accettano contanti o bancomat
I biglietti acquistati online, contenenti il QR code, dovranno essere presentati all’accesso in formato cartaceo o digitale unitamente al documento di identità dell’acquirente, e saranno validi per l’ingresso.