Mantova Teatro 2025-2026

Il Teatro Sociale di Mantova riapre le proprie porte per riaccogliere una nuova ed entusiasmante stagione di prosa. Dopo l’enorme successo di pubblico e critica della scorsa stagione, Comune di Mantova e Fondazione U.Artioli Mantova Capitale Europea dello Spettacolo annunciano la nuova stagione di prosa Mantova Teatro 2025-2026.
Il calendario è composto da sette spettacoli, tra grandi classici e opere contemporanee, con nomi di primissimo piano del panorama teatrale italiano come Daniele Pecci, Franco Branciaroli, Gabriele Lavia, Federica Di Martino, Vanessa Gravina, Giuliana De Sio, Filippo Dini, Lella Costa. Ad essi si aggiunge uno spettacolo di anteprima stagione, che vedrà Stefano Massini calcare il palco del massimo cittadino.
Il cartellone, trasversale e poliedrico, affronta temi di grande attualità e propone titoli che mettono in evidenza la convivenza e il confronto tra identità artistiche differenti, portando sul palco sia autori classici che contemporanei, offrendo al pubblico uno sguardo ampio ed eclettico sulla società contemporanea. Il pubblico torna così a vivere le emozioni, le riflessioni e il divertimento degli spettacoli dal vivo nella magia irripetibile del teatro.
Il programma:

12 ottobre 2025, ore 21:00
SPETTACOLO FUORI ABBONAMENTO
DONALD
Storia molto più che leggendaria di un golden man
di e con Stefano Massini
musiche Enrico Fink
eseguite da Valerio Mazzoni, Sergio Aloisio Rizzo, Jacopo Rugiadi, Gabriele Stoppa,
aiuto regia Serena Fornari,
scene Paolo Di Benedetto,
disegno luci Manuel Frenda,
immagini Walter Sardonini,
costumi Elena Bianchini
Produzione Teatro della Toscana Teatro nazionale
Dopo i successi nei teatri di tutto il mondo, Stefano Massini torna a occuparsi di un’epica americana concentrandosi sull’irresistibile ascesa del miliardario newyorkese Donald J. Trump, fino alla sua prima elezione alla Casa Bianca. Sul palco prende forma la genesi incredibile di un leader che si è proiettato laddove nessun altro, riscrivendosi addosso le regole dell’economia, della finanza, della politica e della civiltà. In un succedersi incalzante di colpi di scena, Massini ripercorre la rocambolesca gimkana esistenziale di un uomo che si è trasformato in marchio commerciale, in icona, in brand, in testimonial del suo stesso successo, spingendosi oltre il limite e oltre il lecito. Si scopre che Donald è la personificazione del nostro tempo, di cui esprime il caos fra realtà e reality, fra fake e fiction, fra persona e personaggio. Ne nasce un racconto rivelatorio e per molti aspetti raggelante, che conferma il teatro nella sua missione di occhio critico sulla contemporaneità, di cui può cogliere ombre e abissi con la semplicità disarmante di una narrazione necessaria.

19 novembre 2025, ore 21:00
MACBETH
di William Shakespeare
con Daniele Pecci, Laura Marinoni
e cast in via di definizione
regia Daniele Pecci
scene Carmelo Giammello
costumi Alessandro Lai
musiche originali Patrizio Maria D’Artista
produzione United Artists
“Ciò che è fatto, non si può disfare”, perché l’atto stabilisce un punto di non ritorno. Questo accade nel Macbeth: una volta entrati nel sangue bisogna per forza proseguire in una spirale omicidiaria che non può avere fine. E’ un incubo dal quale ci si vorrebbe svegliare, ma ad un certo punto diventa difficile districarsi fra stato di veglia e sonno. Nella più esoterica delle tragedie shakespeariane il “viaggio” non può che essere all’interno della mente, dell’inconscio, del sogno del protagonista. Desolate lande metafisiche, tramonti surreali di sangue, paesaggi distorti, deformati dal sogno, saranno il tentativo di un’indagine sulla natura omicida dell’uomo.
Nell’opera degli “opposti”, della notte che lotta col giorno tanto da renderli indistinguibili, dove il rosso del sangue colora il verde dell’oceano, dove il brutto è bello e il bello è brutto, vorremmo tanto svegliarci, o evadere sprofondando in quel balsamo ristoratore del sonno a cui anela Macbeth, ma stato conscio ed inconscio, realtà e sogno sono un viluppo indistricabile.

3 dicembre 2025, ore 21:00
SIOR TODERO BRONTOLON
di Carlo Goldoni
drammaturgia Piermario Vescovo
con Franco Branciaroli
e con Stefania Felicioli, Piergiorgio Fasolo,
Alessandro Albertin, Ester Galazzi, Riccardo Maranzana, Valentina Violo, Emanuele Fortunati, Federica Di Cesare
in collaborazione con I Piccoli di Podrecca
regia Paolo Valerio
scene Marta Crisolini Malatesta,
costumi Stefano Nicolao,
luci Gigi Saccomandi,
musiche Antonio Di Pofi,
movimenti di scena Monica Codena
produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Teatro de gli Incamminati, Centro Teatrale Bresciano
Anche oggi non è raro incappare in un “brontolòn” come il Todero di Carlo Goldoni che precedeva la commedia e si stupiva di come un lavoro incentrato su un personaggio tanto odioso e negativo potesse ricevere dal pubblico un tale successo. La trama vuole, infatti, il Sior Todero, avaro, imperioso, irritante con la servitù, opprimente con il figlio e la nipote, diffidente e permaloso verso il mondo. Sembrerebbe impossibile empatizzare con una simile figura. Eppure questo indifendibile “brontolòn” attira un maestro del palcoscenico contemporaneo come Franco Branciaroli, che ne offrirà una nuova straordinaria e inaspettata interpretazione in una rilettura della commedia goldoniana in cui il mondo dell’autore e quello delle marionette si incontreranno in un microcosmo che mescola realtà e immaginazione.

18 dicembre 2025, ore 21:00
MISURARE IL SALTO DELLE RANE
uno spettacolo di Carrozzeria Orfeo
drammaturgia Gabriele Di Luca
con Elsa Bossi, Marina Occhionero e Chiara Stoppa
regia Gabriele Di Luca e Massimiliano Setti
musiche originali Massimiliano Setti,
scene Enzo Mologni,
costumi Elisabetta Zinelli
produzione Fondazione Teatro Due, Accademia Perduta/Romagna Teatri, Teatro Stabile d’Abruzzo, Teatri di Bari e Fondazione Campania dei Festival – Campania Teatro Festival in collaborazione con Asti Teatro 47
Misurare il salto delle rane è una dark comedy ambientata in un piccolo paese di pescatori tra gli anni ’80 e ’90. Protagoniste sono tre donne, di diverse generazioni, unite da un tragico lutto avvenuto vent’anni prima e ancora avvolto nel mistero. Il paese emerge come un frammento dimenticato, circondato da un lago e da una palude minacciosa che lo isola dal mondo esterno, un microcosmo sospeso tra arcaismo e quotidianità, dove una piccola comunità persiste ancorata a consuetudini superate. La nuova produzione di Carrozzeria Orfeo, con l’ironia che la contraddistingue, è un’indagine poetica e tragicomica sulla condizione umana contemporanea: un viaggio nell’intimità di tre esistenze femminili che si specchiano l’una nell’altra e che rifiutano etichette imposte dall’esterno. Tre età e tre mondi che intrecciano esistenze scavate da lutti e assenze, ma anche da rinascite, alleanze e complicità profonde. Un’ode alla complessità dell’essere umano, capace di perdersi e ritrovarsi, tra ciò che ci definisce e ciò che ci supera.

14 gennaio 2026, ore 21:00
LUNGO VIAGGIO VERSO LA NOTTE
di Eugene O’Neill
traduzione Bruno Fonzi, adattamento Chiara De Marchi
con Gabriele Lavia e Federica Di Martino
e con Jacopo Venturiero, Ian Gualdani, Beatrice Ceccherini,
scene Alessandro Camera,
costumi Andrea Viotti,
musiche Andrea Nicolini,
luci Giuseppe Filipponio,
suono Riccardo Benassi
regia Gabriele Lavia
produzione Effimera – Fondazione Teatro della Toscana
Lungo Viaggio Verso la Notte è il titolo che Eugene O’Neill dà alla sua centrale opera-confessione. Scritto tra il 1941 e il 1942 (prima assoluta nel febbraio 1956 a Stoccolma), dopo la morte dell’autore vinse il Premio Pulitzer per la drammaturgia nel 1957 ed è considerato il capolavoro del drammaturgo statunitense. La casa-prigione della “famigliaccia” che O’Neill ci racconta, in fondo, è proprio casa sua. E qui sta il cammino tortuoso di una possibile messa-in-scena-viaggio di quest’opera, davvero amara, scritta da O’Neill ormai vicino alla morte per fare “un viaggio all’indietro” nella sua vita. Un viaggio impietoso dentro l’amarezza di un fallimento senza riscatto. Le vite degli uomini sono fatte di tenerezza e violenza. Di Amore e disprezzo. Comprensione e rigetto. Di famiglia e della sua rovina.

11 febbraio 2026, ore 21:00
PAZZA
di Tom Topor
drammaturgia Piermario Vescovo
con Vanessa Gravina
e Nicola Riganese
e con Fabrizio Coniglio, Davide Lorino, Paola Sambo, Maurizio Zacchigna,
sound designer Enza De Rose,
light design Bruno Guastini,
scene Gaspare De Pascali
adattamento e regia Fabrizio Coniglio
produzione La Contrada Teatro Stabile di Trieste
Claudia Draper, una squillo di lusso, viene accusata dell’omicidio di un anziano cliente e rischia una condanna. Per salvarla, la sua ricca famiglia cerca di farla dichiarare incapace di intendere e di volere. Tuttavia, Claudia rifiuta questa strategia e decide di affidarsi a un avvocato d’ufficio, il quale intuisce la sua intelligenza e la sua capacità di collaborare alla propria difesa. Claudia, attraverso un racconto doloroso e caustico, svela i segreti della sua famiglia e le dinamiche che l’hanno portata a scegliere la sua vita. Rivela anche le intollerabili pretese del cliente che hanno scatenato la sua reazione di difesa. “Pazza” affronta temi importanti e attuali, tra cui la violenza sulle donne, i segreti familiari e la difficoltà di essere compresi e accettati per ciò che si è. Lo spettacolo invita a riflettere sulla condizione femminile e sulla necessità di contrastare ogni forma di violenza e discriminazione.

3 marzo 2026, ore 21:00
IL GABBIANO
di Anton Čechov
traduzione Danilo Macrì
con Giuliana De Sio, Filippo Dini
e cast in definizione,
scene Laura Benzi,
costumi Alessio Rosati,
luci Pasquale Mari,
musiche Massimo Cordovani
regia Filippo Dini
produzione TSV – Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Bolzano, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale
Un gruppo di persone, di diverse età, parenti e non, si riuniscono in una casa di campagna e dibattono nel tentativo di fuggire al grigiore del loro destino. Fra le storie che si intersecano, emerge la vicenda di un ragazzo che desidera risollevarsi da quel grigiore, infiammato dall’amore per una sua coetanea, e fomentato dal tentativo di opporsi alla madre, una famosa attrice. Questa storia racconta di come possa accadere che le nostre energie, i nostri talenti, il nostro amore, possano tutti essere stravolti e corrotti secondo le leggi umane. L’allegra comitiva, pur partendo con le migliori intenzioni, si dirige verso l’oblio, inesorabilmente. E ad osservarli c’è un gabbiano, strano e contraddittorio, elegante e volgare, che vola sulle loro teste e li osserva. L’immortalità di questo testo e la sua bruciante contemporaneità sta proprio nella descrizione di una “umanità alla fine”, una società sull’orlo del baratro, che avverte l’arrivo di un’apocalisse, che di lì a poco spazzerà via tutto il mondo per come lo abbiamo conosciuto fino a quel momento.

19 marzo 2026, ore 21:00
LISISTRATA
di Aristofane
con Lella Costa
e (in ordine alfabetico) Marco Brinzi, Francesco Migliaccio, Stefano Orlandi, Maria Pilar Pérez Aspa, Giorgia Senesi, Irene Serini,
traduzione e adattamento Emanuele Aldrovandi
regia Serena Sinigaglia
produzione Teatro Carcano
Una guerra interminabile, un mondo sull’orlo del collasso e un’unica, folle arma di ribellione: lo sciopero del sesso. Lisistrata torna sul palco, irresistibile e attualissima. Su un presupposto terribilmente serio e grave – la guerra che affligge l’umanità da sempre e che pare essere da sempre inarrestabile – Lisistrata sembra scritta come un’eroina della tragedia. Altro che commedia!
Un Atene dove non ci sono più uomini, perché tutti al fronte. Un mondo che si sta sgretolando e intanto politici e tecnocrati di Atene e di Sparta che non sanno, non possono, non vogliono risolvere la situazione. Ci ricorda qualcosa? La grande commedia è sempre una provocazione, scandalo che scuote le coscienze. È l’assurdo che si fà segno di ribellione, di visioni altre, magari poco probabili ma forse possibili. Lo sciopero del sesso da parte delle donne può essere una soluzione per fermare la guerra? Per rilanciare la vita e l’amore? Oggi più di ieri questa esilarante e perfetta commedia ci parla. Il suo antico richiamo risuona potente: “Donne di tutto il mondo, unitevi!”
PLATEA GOLD: € 35,00
PLATEA: € 30,00
PALCHI: € 27,00
LOGGIA: € 20,00, scuole superiori € 12,00
LOGGIONE: € 17,00, scuole superiori € 12,00
STUDENTI: scuole di teatro € 15,00
RIDOTTI*: platea € 27,00, palchi € 25,00
* Riduzione per gli iscritti alle Associazioni convenzionate con Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo.
Sono previste agevolazioni / riduzioni per i diversamente abili. È necessario fare richiesta di informazioni all’indirizzo mail biglietteria@mantovateatro.it
L’abbonamento include tutti i 7 spettacoli della stagione MANTOVA TEATRO. L’abbonamento è nominale e non cedibile. L’acquirente potrà scegliere il posto per gli spettacoli, tra i migliori disponibili al momento dell’acquisto. L’acquisto dell’abbonamento è disponibile presso la biglietteria del Teatro Sociale di Mantova.
PLATEA GOLD: € 210,00
PLATEA: € 180,00
Ciascun abbonato alla stagione di prosa avrà la possibilità di acquistare un biglietto IN PLATEA per lo spettacolo “DONALD” al prezzo scontatissimo di 20 € e per lo spettacolo “AME” al prezzo scontatissimo di 20 €. Il biglietto dovrà essere richiesto al momento del dell’acquisto dell’abbonamento di prosa. Il posto verrà assegnato tra i migliori posti disponibili al momento.
Ciascun abbonato alla stagione di prosa avrà la possibilità di acquistare un biglietto IN PLATEA per lo spettacolo “Donald” al prezzo scontatissimo di 20 €, e per lo spettacolo “ÂME – Au coeur de la spirale Dantesque” al prezzo scontatissimo di 20 €. Il biglietto dovrà essere richiesto al momento del dell’acquisto dell’abbonamento di prosa. Il posto verrà assegnato tra i migliori posti disponibili al momento.
Biglietteria:
P.zza Cavallotti 14/A, 46100 Mantova
orari: Martedì dalle ore 10:00 alle ore 13:00 – Giovedì dalle ore 16:00 alle ore 19:00 – Sabato dalle ore 10:00 alle ore 13:00
Telefono: 0376 1590869 (negli orari di apertura) – Mail: biglietteria@mantovateatro.it
PRENOTAZIONI PALCHI
I posti palco disponibili saranno in vendita a partire da 30 giorni antecedenti la data di ogni spettacolo. Prima di tale scadenza è possibile effettuare la prenotazione di un palco recandosi in biglietteria o telefonando negli orari di apertura. I biglietti per i palchi prenotati dovranno essere ritirati e acquistati tassativamente presso la biglietteria nel giorno indicato dall’operatore.
I palchi prenotati verranno assegnati in base ai palchi liberi e all’ordine di acquisto.
Presso la biglietteria del Teatro si accettano contanti o bancomat
I biglietti acquistati online, contenenti il QR code, dovranno essere presentati all’accesso in formato cartaceo o digitale unitamente al documento di identità dell’acquirente, e saranno validi per l’ingresso.